Si definiscono solventi clorurati i composti che derivano da idrocarburi di tipo alifatico o ciclico e che contengono uno o più atomi di cloro al posto di quelli di idrogeno.
Per il lavaggio metalli quelli più utilizzati sono il tricloroetilene e il percloroetilene.
>> leggi la nostra news per conoscere come utilizzare in sicurezza il percloroetilene
Proprio il settore del lavaggio metalli rappresenta la destinazione d’uso più frequente dei solventi clorurati che, rispetto ad altre soluzioni detergenti, si rivelano altamente efficienti per rimuovere lo sporco più ostinato.
L’azienda che sceglie impianti di lavaggio a solvente clorurati trae vantaggio dalla loro:
Analizziamo di seguito ciascuno delle caratteristiche e proprietà elencate.
La versatilità dei solventi clorurati si misura in termini di tipologia dei materiali trattabili e di residuo da trattare, livello di complessità della struttura del componente.
Tra i materiali trattabili abbiamo il rame, ferro e l’alluminio e tutti quelli caratterizzati da un livello di porosità consistente; in base alla geometria buoni risultati si hanno in presenza di fori ciechi e piccoli molto piccoli.
L’alto potere pulente dei solventi clorurati è il frutto della combinazione delle seguenti caratteristiche:
L’alta stabilità chimica rispetto ad umidità e contaminazione e le proprietà di evaporazione favoriscono un’asciugatura rapida delle superfici dei componenti metallici trattati, in particolare quelli caratterizzati da un livello alto di porosità e per questo più inclini a trattenere l’umidità.
Non avendo punti di infiammabilità i solventi clorurati sono la soluzione ideale per gli impianti di lavaggio metalli che funzionano sottovuoto; la distillazione facilitata permette di supportare efficacemente tutti i sistemi destinati al trattamento di componenti particolarmente sporchi.
La totale assenza di residui ed i componenti completamente asciutti rendono i pezzi pronti per eventuali successivi trattamenti.
Gli impianti di lavaggio a solvente a circuito ermetico che utilizzano i clorurati soddisfano pienamente i requisiti di sicurezza e ambientali.
Attraverso un semplice processo di distillazione, infatti, è possibile ripulire e recuperare il solvente riducendo sensibilmente il quantitativo consumato.
Negli impianti proposti da FIRBIMATIC è presente un sistema di distillazione (con distillatore doppio o singolo) che permette di eseguire tutte le operazioni di stoccaggio, riempimento, trasferimento, manipolazione e manutenzione in completa sicurezza.
Una parte del sistema eroga solvente pulito mentre l’altra accoglie quello usato e, ovviamente, sporco.
All’interno di questo sistema chiuso il solvente viene filtrato e reso riutilizzabile senza produrre emissioni.
>>> leggi la news per conoscere le potenzialità di riciclo dei solventi rispetto ai detergenti acquosi
La possibilità di riciclare il solvente attraverso in ciclo integrato si traducono in una forte riduzione dei costi di gestione e di investimento.
La riduzione delle spese è legata ai minori consumi energetici: per esempio, per distillare 100 litri di solvente all’ora sono richiesti mediamente 13kW/H.
Alla luce delle caratteristiche e delle proprietà analizzate possiamo dire che l’utilizzo dei solventi clorurati:
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