Componenti metallici con superficie piatta e geometria semplice possono essere puliti in modo efficiente con diverse tipologie di macchine e metodi.
Al contrario elementi e componenti particolarmente sporchi dalla geometria complessa, dunque con spigoli ed angoli difficili da raggiungere, necessitano di sforzi maggiori e tecnologie specifiche per poter essere utilizzati dalle altre imprese nel proprio ciclo produttivo.
In queste circostanze la tecnologia che sfrutta gli ultrasuoni è la soluzione migliore che si possa sfruttare: le bolle che si creano durante il ciclo di lavaggio penetrano infatti negli angoli più angusti, garantendo un risultato finale di massima qualità.
Per conoscere nel dettaglio come vengono prodotti gli ultrasuoni, quali sono gli elementi che influenzano la fase di cavitazione e quali sono le performance finali dell’intero processo ti consiglio di leggere questo articolo.
Generalmente gli impianti di lavaggio industriale ad ultrasuoni utilizzano composti chimici a base acquosa, mentre negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta venivano impiegati quelli a base di solvente.
Il minor impatto ambientale e le numerose possibilità di smaltimento sono le ragioni alla base di
questo passaggio di consegne tra i composti chimici a base di solvente a quelli a componente acquosa.
Ciò che risulta difficile e complicato da smaltire in modo corretto sono i contaminanti rimossi durante i cicli di lavaggio dal momento che potrebbero non essere completamente ecologici.
Le tecniche di smaltimento utilizzate sono diverse, alcune aziende sono solite far evaporare l’acqua mentre altre eliminano l’acqua ed utilizzano fanghi per lo smaltimento.
Maggiore complessità, una rigida normativa da seguire in modo minuzioso e costi di smaltimento elevati caratterizzano il processo di smaltimento degli impianti di lavaggio metalli che utilizzano i solventi.
È evidente che l’elemento che fa realmente la differenza nella scelta del migliore sistema di pulizia industriale per metalli è quello chimico.
La componente chimica è importante anche quando si sceglie di utilizzare impianti di lavaggio industriali per metalli con ultrasuoni dal momento che alcuni richiedono per la pulizia composti a base di acqua oppure acqua demineralizzata.
Comprendere fino in fondo la relazione tra il sistema di lavaggio industriale per metalli ad ultrasuoni e la componente chimica è complicato ma diversi esperti del settore utilizzano la relazione tra hardware e software.
Gli ultrasuoni sono l’hardware e il sapone è il software: per soddisfare tutte le esigenze dell’applicazione è opportuno che l’hardware sia abbinato correttamente al software: allo stesso modo un software, o un sapone, sbagliato possono rendere il sistema totalmente inefficace.
Questo vuol dire che quando le esigenze cambiano non occorre quasi mai cambiare l’impianto di lavaggio ma rivalutare, e dove necessario sostituire, la componente chimica.
Come per gli altri sistemi di lavaggio metalli anche per quelli appartenenti alla categoria degli ultrasuoni esistono variabili di scelta specifiche che si dovrebbero prendere in considerazione in fase di scelta: vediamole insieme.
I cestelli più grandi hanno un costo maggiore rispetto a quelli di dimensioni ridotte, ma l’aspetto economico non deve trarre in inganno: se lo spazio intorno ai metalli trattati non è sufficiente le onde non riescono a passare e ad eliminare lo sporco.
Cestelli con pareti poco spesse contribuiscono a diminuire i costi del sistema ma allo stesso tempo non assorbono completamente vibrazioni e sollecitazioni.
Un buon impianto di lavaggio industriale per metalli ad ultrasuoni deve permettere il monitoraggio ed il controllo della temperatura: l’ideale sarebbe avere un valore compreso tra 110° e 150°F.
Il sistema di filtraggio è importante in un’ottica di lungo periodo. I contaminanti che rimangono sul fondo del serbatoio al termine di ogni ciclo di lavaggio devono essere eliminati così da rendere riutilizzabile la soluzione impiegata. Un sistema di filtraggio che non lavora nel modo corretto sarà oggetto nel tempo di frequenti sostituzioni ed interventi di manutenzione.
Qual è la giusta potenza che dovrebbe avere un sistema di lavaggio metalli ad ultrasuoni?
Ad essere sinceri non esiste un valore esatto che va bene per tutti: la decisione deve essere presa in base della destinazione d’uso e ai propri bisogni in termini di pulizia.
In molti casi il mercato offre soluzioni dove la potenza è regolabile: questa caratteristica dell’impianto si rivela molto utile quando con il trascorrere del tempo quando i sistemi iniziano ad essere “datati”.
In queste circostanze regolare la velocità permette di proteggere quelle parti che sono diventate sensibili a causa dell’usura.
Anche il livello di pulizia della soluzione utilizzata gioca un ruolo di primo piano in questo senso: sporco e residui favoriscono la nascita di bolle di vuoto influenzando in modo negativo sulla potenza.
Nel corso di un ciclo di lavaggio è possibile registrare valori diversi della frequenza degli ultrasuoni: da una frequenza più alta ha origine una bolla di vuoto più piccola che si dimostra efficace per pulire angoli difficilmente raggiungibili ; al contrario da una frequenza più bassa ha origine una bolla più grande perfetta per una pulizia aggressiva.
I livelli di frequenza più elevati vengono solitamente utilizzati in fase di risciacquo finale.
Rivolgersi ad un’azienda che da anni lavora nel settore degli impianti industriali per il lavaggio dei metalli è un altro dettaglio che non dovrebbe mai essere trascurato.
L’esperienza ed il know-how specifico accumulato nel corso degli anni permettono infatti di comprendere fino in fondo le esigenze dei clienti e, di conseguenza, di indirizzarli verso la soluzione migliore che in alcuni casi potrebbe essere diversa da quella individuata inizialmente.
Una realtà solida offrirà ai propri clienti un prodotto di qualità e sarà perfettamente in grado di realizzare, dove necessario, soluzioni personalizzate.
Frequenza e potenza degli ultrasuoni, come sottolineato precedentemente, non sono uguali per tutti i clienti per questo motivo i nostri tecnici effettuano diversi test prima di procedere con la realizzazione dell’impianto.
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È proprio grazie alla consulenza, alla ricerca e sviluppo e all’elevata capacità di personalizzazione che Firbimatic è riuscita ad affermarsi con successo nel mercato degli impianti di lavaggio industriali nazionale e mondiale.
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