L’efficacia degli agenti di pulizia, la qualità, i costi e il livello di stabilità di un ciclo di lavaggio di componenti metallici dipendono principalmente dalla capacità di dissoluzione dello sporco specifica al detergente che si è deciso di utilizzare.
In generale, un agente di pulizia deve essere in grado di:
La scelta degli agenti deve essere fatta tenendo conto di una serie di fattori, ovvero:
Nella maggior parte dei casi gli agenti detergenti più utilizzati sono quelli a base aquosa ed i solventi che rientrano in una delle seguenti categorie:
Il principio chimico like dissolves like è una buona regola da seguire quando si scegli un buon agente pulente.
A livello pratico questa regola si traduce in questo modo: contaminanti non polari si dissolvono facilmente in mezzi di pulizia non polari e contaminanti polari si dissolvono facilmente in agenti di pulizia polari.
Tra i contaminanti non-polari rientrano grasso, resine, cera e oli da lavorazione che vengono solitamente rimossi tramite solventi non polari come idrocarburi non alogenati, idrocarburi clorurati e in parte alcool modificati.
Residui e particelle non sono più in grado di aderire alla superficie quando l’olio viene rimosso tramite processi meccanici come i lavaggi con a spruzzo o con ultrasuoni e lavaggi con immersione ad iniezione.
Il modo migliore per scegliere l’agente adatto alle proprie esigenze è cercare di conoscere caratteristiche e proprietà delle tipologie principali: vediamo insieme.
SOLVENTI
I solventi hanno differenti e specifiche proprietà chimiche che li rendono utilizzabili in una serie di numerose applicazioni.
In generale, i solventi sono caratterizzati da un elevato tasso di compatibilità e quando vengono impiegati per il lavaggio dei componenti metallici non favoriscono fenomeni come l’ossidazione, decolorazione o altri effetti indesiderati sulla superficie dei componenti.
Inoltre, i solventi favoriscono il raggiungimento di alti livelli di pulizia anche in presenza di componenti dalla geometria complessa.
Nel caso dei solventi inoltre non sono richiesti controlli tipici degli impianti che utilizzano agenti di pulizia a base acquosa ovvero: livello di concentrazione dell’agente, contaminazione, valore del pH e conduttanza.
HC, IDROCARBURI NON ALOGENTATI
Questo tipo di agenti sono ideali per eliminare olio animali, vegetali, minerali e grassi vari; essi sono inoltre utilizzati per sgrassare metalli e rimuovere oli e grassi utilizzati nei moderni processi di produzione.
CHC, IDROCARBURI CLORURATI
Rientrano in questa categoria sostanze come il Percloroetilene che garantiscono ottimi risultati quando si ha la necessità di eliminare grasso in situazioni caratterizzate da bassa tensione superficiale ed elevata stabilità chimica.
Questo tipo di agenti sono inoltre adatti per lo sgrassaggio e la pulizia di componenti con complessa geometria.
Ti consiglio di leggere questa news per conoscer come utilizzare in completa sicurezza il Percloroetilene.
ALCOOL MODIFICATI
Gli alcool modificati sono noti anche come solventi polari e sono in grado di rimuovere sia grassi non polari ed oli che contaminanti polari.
Prima di scegliere un agente pulente piuttosto che un altro è bene valutare la compatibilità con il materiale ed eseguire una serie di test per determinare quali sono i risultati che si potrebbero essere raggiunti.
Oltre alle categorie appena viste ci sono poi un’altra serie di agenti: agenti a base acquosa, acidi e alcalini.
I detergenti acquosi possono essere in forma liquida o polverosa con formulazione acida, neutrale o alcalina. I detergenti acquosi vengono solitamente utilizzati per contaminazioni polari come sali, emulsioni refrigeranti e lubrificanti a base d’acqua e solidi come polvere, trucioli e sfregamenti.
La struttura di questi agenti prevede sempre detergenti tensioattivi e una base che lavorano in completa sinergia.
Gli agenti pulenti acidi e leggermente acidi contengono acidi fosforici, solforici, citrici o cloridrici e vengono impiegati in presenza di contaminazioni inorganiche come polveri, pigmenti, ruggine, incrostazioni e decolorazioni ai fini della disossidazione dopo operazioni di sbavatura e per l’attivazione prima dell’applicazione di particolare rivestimento.
Gli agenti alcalini hanno un PH compreso tra 10 e 14, contengono idrossido alcalino (silicati, fosfati) e sono adatti per rimuovere i contaminanti più ostici come oli pesanti, composti per lappatura e lucidanti.
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